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Intervista a Nennella Santelli

La nostra Silvia Coppola nel 2022 ha avuto la possibilità di intervistare Nennella Santelli, considerata la fondatrice del settore dell’estetica professionale in Italia. Attraverso le sue parole desideriamo mantenere vivo il ricordo di tutto ciò che è stato fatto in passato per affermare la figura dell’Estetista in Italia e trarre ispirazione su cosa c’è ancora da fare in futuro.

Lei è la persona che ha determinato la nascita della figura dell’estetista in Italia e per farlo ha combattuto diverse battaglie: ci vuole raccontare com’è cominciato tutto?

A dire la verità sono diventata estetista per caso. Ero in un negozio con la carrozzina in cui erano adagiati i miei due gemellini, Marco e Luisa Casiraghi. Una signora si mise a conversare con me e poi mi chiese se volevo fare da modella presso la scuola di estetica da lei diretta. Risposi di no, perché i miei bimbi erano ancora piccoli, ma lei mi diede comunque il suo numero di telefono. Qualche tempo dopo la richiamai per dirle di sì. Presso la scuola arrivava la rivista francese “Les Nouvelles Esthétiques” e così decisi di fare anche io l’abbonamento. Leggendo la rivista appresi del Congresso di Estetica a Cannes e decisi di andare.

Lì conobbi Umbert Pierantoni, il creatore della rivista e del Congresso di Estetica Francese. Gli proposi di creare una rubrica di notizie dall’Italia e lui ne fu entusiasta. Poi iniziai ad organizzare il “volo della bellezza” per far partecipare le estetiste italiane al Congresso di Parigi. Infine, dopo avere fatto la scuola per diventare giornalista, dissi a Pierantoni che volevo fare l’edizione italiana di Les Nouvelles Esthétiques e così iniziò la mia avventura: prima con la realizzazione del giornale e poi con l’organizzazione del “Congresso italiano di estetica applicata”.

Cosa ha mantenuto viva la sua determinazione per riuscire ad arrivare alla legge n.1 del 1990?

La mia determinazione è scaturita da un vero complesso di inferiorità nei confronti della Francia, poiché da noi l’estetista non era ancora una figura professionale riconosciuta, ma era definita “affine” al parrucchiere. Con il giornale prima, e con il congresso poi, finalmente venivano messi in luce il valore e tutte le possibili azioni facenti capo a questa importante professione.

Oltre ad avere lottato per il riconoscimento della figura dell’Estetista in Italia, lei si è trovata più volte a doverla difendere: ci vuole raccontare qualche episodio in particolare?

In un’occasione che ricordo bene è successo che sulla stampa nazionale pubblicassero un articolo dal titolo sensazionalistico “Muore dall’estetista”, quando in realtà il fatto era successo presso un centro medico, dove si praticava anche medicina estetica. Mi sono adoperata affinché la verità venisse fuori e sono stata invitata anche in televisione da Bruno Vespa, per chiarire l’accaduto e difendere la professione. Da quel momento in poi, mi sono spesa affinché la figura professionale dell’Estetista venisse conosciuta meglio dal grande pubblico, e grazie all’amicizia con il Dottor Carlo Alberto Bartoletti, sono riuscita a far parlare di estetica numerose volte in televisione, sia all’interno delle trasmissioni di Rosanna Lambertucci, che in una mia trasmissione televisiva diretta insieme al Dr. Bartoletti.

Qual è secondo lei il futuro della figura dell’Estetista nella società odierna?

Secondo me è necessario creare una figura professionale innovativa per rispondere meglio alle esigenze di una società sempre più longeva. L’Estetista infatti non più occuparsi solamente dell’involucro, l’epidermide, ma della bellezza e dell’equilibrio dell’intera struttura corporea, composta dalla colonna vertebrale, dalle fasce muscolari, dalle strategiche articolazioni. L’equilibrio del corpo porta ad una corretta postura e ad un perfetto aplomb del peso corporeo. L’interazione tra postura- cervello- organi sessuali- stati emotivi è strettissima. In epoca moderna, il nostro sistema posturale viene costretto a rivedere il suo compito, dato che passiamo la maggior parte del tempo seduti, chini su noi stessi. La respirazione, il cuore e la postura  

sono funzioni strettamente collegate tra di loro, che influenzano il nostro stato di salute. Ad ogni respiro che facciamo influenziamo la funzionalità del cuore.  Postura, velocità nel muoversi e nel camminare, sono tra i primi fattori in grado di influenzare la nostra possibilità di vivere a lungo. Molte persone non si rendono conto di possedere una macchina meravigliosa, il proprio corpo, che può essere gestito a pieno solo da chi lo conosce in profondità. Bisogna quindi formare degli specifici “educatori” del benessere e secondo me l’estetista è la figura professionale migliore per farlo, in grado di condurre per mano chi le si affida.

Che messaggio vuole dare alle ragazze che si accingono a diventare delle estetiste oggi?

Non devono fermarsi nella loro formazione, ma devono ampliare le loro conoscenze per riuscire a prendersi cura non solo dell’involucro pelle, ma di tutta l’architettura corporea. Io ho cercato di dare forma a questo concetto ideando la figura del “longevity trainer”, un operatore estetico adeguatamente formato sulle nuove esigenze di una società sempre più longeva, in grado di conoscere e gestire in pieno il benessere di una meravigliosa macchina: il corpo umano.

La cura della pelle passa anche dal microbiota

Cura della pelle e microbiota: ecco quanto è emerso dal 25° congresso IFSCC (International Federation of Societies of Cosmetic Chemists) tenutosi a Milano.

La cura della pelle passa anche dal microbiota. Questo e molto altro è quanto emerso dal 25° congresso IFSCC (International Federation of Societies of Cosmetic Chemists) tenutosi a Milano in questi giorni, appuntamento fisso per aziende e ricercatori del mondo cosmetico internazionale. Se fino a qualche anno fa l’attenzione era focalizzata sull’azione a livello epidermico o sottocutaneo per il trattamento di inestetismi o per contrastare l’invecchiamento, negli ultimi anni abbiamo assistito a un interesse crescente rivolto al microbiota cutaneo.

Dermatologia e microbiota

La pelle, l’organo più esteso del nostro corpo nonché la prima barriera contro le aggressioni esterne, è fisiologicamente colonizzata da innumerevoli specie di microrganismi, batteri soprattutto, ma anche funghi, virus e archea che nel complesso costituiscono il microbiota cutaneo.

La variabilità di composizione e di espressione di tali microrganismi è estremamente elevata, registrando differenze sostanziali non solo inter- ma anche intra-individuali. Il microbiota del volto può difatti discostarsi da quello del collo, come del resto cambiare in maniera tempo-dipendente.

Questi microrganismi poi, oltre a essere strettamente interconnessi tra loro, si relazionano anche con il tessuto epidermico sottostante e uno squilibrio del microbiota cutaneo sembrerebbe implicato nell’insorgenza di disturbi o, in certi casi, di patologie epiteliali.

Di contro, un microbiota fisiologico favorirebbe di riflesso anche la salute della pelle. Ed è proprio su questo punto, come testimoniano i molteplici interventi che si sono susseguiti in questo congresso, che i ricercatori si stanno indirizzando.

Tramite l’applicazione di postbiotici o estratti naturali ad azione batterio-modulante sembrerebbe infatti possibile modulare il microbiota senza alterarne le caratteristiche fisiologiche, tra le quali la biodiversità, con risultati positivi sulla pelle sottostante.

È quanto dimostrano ad esempio gli studi coordinati rispettivamente da Federica Carlomagno e Ilaria Faccini.

Nel primo caso, il postbiotico ectoina è stato dapprima isolato e purificato e successivamente testato sia in vitro sia sull’uomo. L’ectoina, un derivato aminoacidico prodotto mediante fermentazione da batteri alofili, ha infatti la funzione di proteggere il batterio stesso dall’ambiente esterno (UV, temperature estreme, agenti chimici ecc.), agendo inoltre come regolatore osmotico.

Dopo averne verificato la capacità di mantenere la vitalità e il metabolismo cellulare trattando cheratinociti epiteliali umani con differenti concentrazioni del principio attivo (ectoina) in differenti condizioni di stress, nonché di stimolare la produzione di peptidi antimicrobici utili nel contrastare le infezioni, ne è stata testata la capacità immunomodulante.

Per farlo, i ricercatori hanno confrontato l’espressione di beta-defensina, una proteina immunitaria, di cheratinociti esposti a ectoina per 48 ore e per le successive 24 a lipopolisaccaridi (LPS) con quelli di controlli negativi (non trattati) e controlli positivi (trattati solo con LPS).

La coltura pre-trattata con ectoina ha dimostrato un aumento di beta-defensina 1 con conseguente maggiore protezione dagli insulti esterni.

Lo studio è quindi proseguito sull’uomo al fine di valutare la capacità del postbiotico di mantenere l’omestasi del microbiota cutaneo anche in presenza di condizioni ambientali avverse e i suoi effetti a livello della pelle. A 20 soggetti esposti abitualmente a elevati tassi di inquinamento è stata dunque applicata una crema a base di ectoina su metà del volto, una crema placebo sull’altra metà. L’analisi metagenomica della flora cutanea è stata condotta a 14 e 28 giorni dimostrando che il prodotto:

  • è efficace nel bilanciare il microbiota. Rispetto al lato con placebo, l’espressione di alcuni Actinobacteria (il phylum maggiormente presente a livello cutaneo in condizioni fisiologiche) è infatti risultata più elevata
  • ha migliorato l’idratazione della pelle del 3,9% e 5,5% a 14 e 28 giorni rispettivamente, oltre che la sua elasticità
  • ha diminuito gli indici di secchezza e rugosità.

La crema ha perciò dimostrato non soltanto di rispettare il microbiota della cute, ma anche di ristabilirne l’equilibrio con benefici nella pelle sottostante.

Estratti naturali nei cosmetici e microbiota cutaneo

Passando invece agli estratti naturali, Ilaria Faccini e colleghi ha dimostrato come metaboliti di lampone artico (Rubus Articus), inseriti in un’opportuna formulazione cosmetica, siano in grado di stimolare le difese immunitarie riducendo di contro la risposta immunitaria, agendo sull’equilibrio del microbiota e rispettando la funzionalità cellulare dell’epidermide. L’estratto di Rubus Articus si presenta quindi come un potenziale prebiotico.

Test in vitro e in soggetti con pelli secche o molto secche hanno infatti dimostrato come una sua applicazione abbia:

  • promosso l’espressione di geni coinvolti nei meccanismi di difesa e riconoscimento dei patogeni quali TRL2 o HBD3
  • favorito la capacità di riparazione delle ferite e l’integrità dello strato corneo agendo sulle giunzioni inter-cellulari dei cheratinociti
  • ridotto la risposta infiammatoria modulando la sintesi di citochine anche in presenza di infezione da S. aureus
  • migliorato gli indici di idratazione della pelle
  • incrementato leggermente la biodiversità del microbiota modulando l’espressione dei tre principali phyla batterici (Actinobacteria, Firmicutes e Proteobacteria)
  • sostenuto la proliferazione del commensale S. epidermidis e ostacolato quella del patogeno S. aureus.

Questi e molti altri gli spunti da IFSCC 2019, dal quale emerge anche nel settore cosmetico una sempre più crescente sensibilità al mondo del microbiota fondata su basi scientifiche. Trattare il microbiota per trattare la nostra pelle quindi. Un concetto che promette di cambiare il futuro target di questo settore.

Articolo tratto da microbioma.it

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Beauty Plan Ottobre – Al fianco dell’estetista di oggi

Tecnocosmesi Group punta sulla formazione specialistica e sulla consulenza gestionale per sostenere la crescita professionale delle proprie clienti.

Essere una brava estetista oggi non è più sufficiente per soddisfare clienti sempre più esigenti e al contempo gestire in modo efficace l’istituto dal punto di vista finanziario e di marketing. Allo stesso modo Tecnocosmesi Group, realtà che opera da oltre trent’anni nel settore in Sicilia, e che da sempre ha potuto contare sulla collaborazione con i più grandi produttori italiani di cosmetici ed apparecchiature, negli ultimi anni ha profondamente modificato il proprio modo di lavorare. Con l’obiettivo di riuscire a stare al fianco dell’estetista di oggi e farla crescere professionalmente come specialista della cura della pelle ed imprenditrice, l’azienda si è infatti specializzata sui servizi di formazione e consulenza, per proporsi al centro estetico non più come semplice fornitore, ma come vero e proprio partner commerciale.

LA FORMAZIONE

Dal punto di vista della formazione, ad esempio, sin dal 2011 l’azienda ha sviluppato due percorsi di specializzazione professionale: il Master di Beauty Manager e quello di Beauty Consultant.
Il primo si prefigge l’acquisizione delle competenze economiche, fiscali e di marketing necessarie alla gestione di un centro estetico e nel 2019 partirà in un’edizione speciale, con degli approfondimenti dedicati alle nuove aperture. Il secondo invece, organizzato in collaborazione con Beauty Spa, linea di cosmetica professionale di cui l’azienda è concessionaria in esclusiva per la Sicilia, è orientato a sviluppare le conoscenze cosmetologiche e le capacità di diagnosi avanzata degli inestetismi di viso e corpo, indispensabili per diventare una vera consulente di bellezza, in grado di proporre percorsi mirati e personalizzati per ogni cliente.

Master Beauty Consultant
Il 18 e 19 novembre di quest’anno si svolgerà il primo incontro della quinta edizione del Master Beauty Consultant, intitolato Diagnosi Avanzata Viso e dedicato all’approfondimento delle competenze tecnico-scientifiche necessarie a riconoscere i diversi inestetismi del viso, le cause e le possibili evoluzioni, oltre che alle tecniche di comunicazione necessarie per gestire correttamente il rapporto con il cliente durante tutte le fasi del consulto. In occasione del corso inoltre verrà presentato un sofisticato strumento di diagnosi firmato Beauty Spa, in grado di supportare concretamente l’estetista nell’analisi della pelle.

Aggiornamento professionale
All’interno dell’offerta formativa di Tecnocosmesi Group, non mancano inoltre corsi dedicati all’apprendimento di nuove manualità e all’aggiornamento professionale. Durante questo semestre, ad esempio, sono in calendario il corso di Lasting Massage [28 e 29 ottobre], massaggio dedicato all’elasticizzazione delle articolazioni degli arti superiori ed inferiori; il corso di Fisiologia del pelo e fotoepilazione [5 novembre], incentrato sugli aspetti anatomici e fisiologici del pelo e sull’interazione con gli apparecchi di fotoepilazione, come il laser a diodo; ed infine il corso di Cupping Massage viso e seno [27 e 28 gennaio 2019], evoluzione della classica tecnica di massaggio con le coppette in vetro, molto più versatile e sicura, in grado di amplificare i risultati dei trattamenti viso, occhi, collo e seno.

CONSULENZA

Insieme alla formazione, altro elemento distintivo dell’azienda è la consulenza al centro estetico, servizio che può contare su un team di professionisti specializzati in diversi ambiti, dal marketing, alla consulenza gestionale e del lavoro. In questo caso l’obiettivo è quello di supportare il centro estetico in tutte le fasi di sviluppo dell’attività, dalla selezione del personale, alla definizione del piano di comunicazione, fino all’implementazione del controllo di gestione. Lavorare con Tecnocosmesi Group per un centro estetico significa quindi poter contare su un partner affidabile, che oltre a fornire prodotti e tecnologie all’avanguardia, fa crescere professionalmente il personale del centro, attraverso specifici percorsi di specializzazione, e sviluppa delle strategie personalizzate per la crescita dell’istituto.

Consulente Marketing per l’Estetista Imprenditrice

Figlia d’arte, mamma estetista e papà rappresentante di noti marchi di cosmetica professionale, laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Palermo, con una tesi sul marketing esperienziale degli alberghi termali con vocazione benessere, Silvia Coppola ha acquisito il proprio know-how nelle grandi multinazionali della bellezza. Negli ultimi dieci anni ha seguito come consulente l’avviamento di numerose spa e centri estetici in Sicilia, supportandoli dal punto di vista marketing e gestionale, e ha insegnato in diversi enti di formazione, portando sui banchi di scuola la realtà lavorativa del mondo dell’estetica. La sua missione professionale è quella di contribuire all’evoluzione della figura dell’Estetista Artigiana, mera esecutrice delle richieste della clientela, in Estetista Professionista, vera consulente di bellezza e benessere per le proprie clienti, e al contempo imprenditrice capace e con il pieno controllo della sua attività. Abbiamo chiesto alla responsabile marketing e formazione di Tecnocosmesi Group di spiegarci in che cosa consiste lo strumento del check up gestionale, a chi si rivolge e perché è importante per garantire il successo della propria attività.

Che tipo di consulenza verrà offerto in occasione della fiera Beauty&fitness show?

Durante la fiera di Catania, metteremo a disposizione delle nuove abbonate di Beauty Plan un servizio che rappresenta il punto di partenza del percorso di consulenza che offriamo ai nostri clienti, ovvero il check-up gestionale. Si tratta di un’intervista guidata al titolare del centro, in grado di far emergere i punti di forza e di debolezza dell’attività, analizzandone gli aspetti cruciali: il servizio, il controllo di gestione, il marketing, il personale ecc. Sulla base di quest’analisi, prende avvio il servizio di consulenza vero e proprio verso i nostri clienti, con la redazione di un piano marketing annuale su misura per l’istituto, volto a sviluppare l’attività del centro e correggerne gli aspetti critici individuati.

Quali sono le problematiche che riscontrate con maggiore frequenza nella fase di check up di un centro estetico?

Il problema che più comunemente abbiamo riscontrato in questi anni è la mancanza di pianificazione, sia dal punto di vista economico-finanziario, ovvero la programmazione delle spese e degli incassi, sia da quello marketing, come la sistematica raccolta delle informazioni sulla clientela o la pianificazione delle iniziative promozionali durante l’anno. Per implementare una corretta pianificazione di queste attività e riuscire a mettere in pratica con successo il piano marketing che fa seguito al check up gestionale, i nostri clienti possono contare sulle diverse figure che compongono il nostro team, ognuna delle quali ha una differente specializzazione (fiscale, del lavoro, marketing ecc.).

Investire in una nuova attività non è una decisione da prendere con leggerezza, è importante conoscere le opportunità ma anche i possibili rischi a cui si va incontro. Il check up gestionale può essere uno strumento utile anche in questo caso?

Per chi stesse progettando l’apertura di un nuovo centro estetico, il check up gestionale potrebbe essere molto utile per individuare le eventuali lacune dell’idea imprenditoriale e avere delle linee guida per impostare da subito una strategia marketing e gestionale solida.
Proprio per l’importanza strategica che hanno le scelte che vengono fatte quando si decide di avviare una nuova attività, il nostro supporto consulenziale parte affiancando l’estetista sin dalla delicata scelta del locale e/o dal reperimento delle fonti di finanziamento.

Oltre alla consulenza quali altri gli strumenti mettete a disposizione di chi scegli di lavorare con Tecnocosmesi Group?

Il nostro obiettivo è quello di essere dei partner commerciali per i nostri clienti e non dei semplici fornitori di cosmetici o tecnologie. Per riuscire in questo intento, oltre alla consulenza, da quasi dieci anni ci occupiamo di formazione e aggiornamento professionale. Ogni anno organizziamo un ricco calendario di corsi e seminari, che spaziano tra i diversi ambiti della professione (massaggio, make-up, cosmetologia, ecc.). Inoltre, abbiamo sviluppato dei percorsi di specializzazione mirati al conseguimento delle competenze necessarie per poter affrontare il mercato attuale: il Master di Beauty Manager e il Master di Beauty Consultant. Il primo si prefigge l’acquisizione delle competenze economiche, fiscali e di marketing necessarie alla gestione di un centro estetico. Il secondo invece è orientato a sviluppare le conoscenze cosmetologiche e le capacità di diagnosi avanzata degli inestetismi di viso e corpo, indispensabili per diventare una vera consulente di bellezza. Ipotizzando di aver fatto un check up gestionale a Tecnocosmesi Group, quali punti di forza ne emergerebbero? Penso che i nostri punti di forza siano principalmente tre. Innanzitutto, l’esperienza trentennale nel settore dell’estetica, che ci ha dato la possibilità di costruire rapporti solidi con le più grandi aziende italiane di produzione a livello internazionale, come Cosmoproject, per la quale siamo i distributori esclusivi in Sicilia dei marchi Beauty Spa e Il Tempio della Salute – Terme di Salsomaggiore. Allo stesso tempo, alla luce del passaggio generazionale in corso, la nostra è un’azienda fatta di giovani, e questo rinnovamento sta portando i suoi frutti in termini di potenziamento dei servizi di formazione e consulenza e di sviluppo di nuovi progetti, come il circuito di centri specializzati in epilazione laser Easy-Epil. Infine, uno dei nostri punti di forza è senz’altro il confronto diretto con le aspettative e le esigenze del consumatore finale, offertoci dal centro estetico di nostra proprietà a Trapani, che ci permette oltretutto di testare in anteprima, direttamente in cabina, ciò che proponiamo come distributori.

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Come orientarsi nel mondo delle cere Epilatorie

Pasta di zucchero, brasilian pelables, black wax… negli ultimi anni il mercato dell’estetica professionale ha assistito al lancio di diverse nuove tipologie di prodotti epilatori, che godono per qualche tempo del loro momento di gloria e poi scompaiono. In questo contesto per l’estetista diventa difficile orientarsi su cosa effettivamente inserire in istituto senza dover sovraccaricare il magazzino e allo stesso tempo riuscendo a soddisfare la voglia di novità della propria clientela. Abbiamo deciso quindi di scrivere questo articolo per cercare di aiutare le nostre clienti (e non solo) a fare un po’ di chiarezza sul tema delle cere epilatorie!

Quando la figura dell’estetista professionista venne riconosciuta in Italia (legge n. 1 del 1990) la più diffusa tipologia di epilazione era quella con cera a caldo: un composto di cere e colofonia (una resina estratta da una particolare specie di pino) che non richiedeva l’uso delle strisce e che raggiungeva il suo punto di fusione a 56° (da qui il nome “a caldo”).

L’alta temperatura necessaria allo scioglimento della cera, da un lato stimola l’apertura del bulbo pilifero facilitando l’epilazione, ma dall’altro rende questo tipo di cera inutilizzabile su tutti i soggetti che presentano fragilità capillare (ovvero la maggioranza delle donne!!).

Ecco perché il lancio della cera liposolubile avvenuta nel corso degli anni ’90 fu un vero punto di svolta per tutto il settore. Formulisticamente, la cera liposolubile rappresenta un’evoluzione della cera a caldo, in quanto prevede la sostituzione della cera con la paraffina. Quest’ultima offre una maggiore fluidità al prodotto e una temperatura di fusione più bassa (intorno ai 40°), quindi il trattamento per la cliente finale è più confortevole e sicuro.

Va sottolineato che la qualità delle cere liposolubili non è tutta uguale: ciò che fa la differenza è la tipologia di colofonia utilizzata, in particolare il suo processo di raffinazione. Più la colofonia è raffinata maggiore sarà la stendibilità del prodotto (c.d. Qualità America), di conseguenza maggiore il numero di trattamenti realizzabili con la stessa quantità di prodotto. Inoltre la migliore stendibilità permette di catturare anche i peli più corti prevenendo il fenomeno della doppia ricrescita

Oggi la formula base colofonia + paraffina viene arricchita con molteplici essenze o attivi, dando origine alle più svariate tipologie di cere liposolubili. Le più diffuse sono titanio, che utilizzando questo elemento come agente schermante, si caratterizza per uno strappo più delicato, e lo zinco, che svolge un’azione lenitiva contestuale all’epilazione.

Durante la crisi dell’ultimo decennio l’impennata delle costo delle materie prime investì anche il settore dell’estetica, con un aumento vertiginoso del costo della colofonia. Per questo motivo le aziende produttrici e distributrici di prodotti per epilazione si trovarono costrette a reagire, rispolverando alcuni evergreen come le cere idrosolubili (la pasta di zucchero ne fu l’esempio emblematico) o investendo in ricerca e sviluppo.

Fu così che nacque la cera brasiliana, ovvero una qualità di cera a metà strada tra la cera a caldo e la cera liposolubile, che negli ultimi anni sta riscontrando un notevole successo. Nella sua formulazione ritroviamo sia la cera microstallina, questa volta arricchita con un copolimero che ne abbassa il punto di fusione e la rende maggiormente elastica, sia la paraffina, che rende il prodotto più fluido. La qualità della cera microcristallina influenza in modo determinante la qualità del prodotto: infatti la cera microcristallina idrogenata rende il prodotto molto più plasmabile e contribuisce ad abbassarne il punto di fusione portandolo a circa 37°.

Tra le cere brasiliane quella che dallo scorso anno sta godendo di maggiore notorietà è senza dubbio la Black Wax, ovvero LA VARIANTE arricchita da un colorante nero, che la rende molto particolare e ha attirato la curiosità dei social. Dietro questo unico nome però si trovano diverse etichette di cera, arricchite a loro volta da diverse essenze o agenti umettanti. Come nel caso delle altre cere brasilIane, la qualità del prodotto viene in realtà determinata dal processo di idrogenazione delle cere microcristalline, caratteristica che, a differenza del processo di raffinazione della colofonia, è riconoscibile dall’INCI.

La temperatura di fusione vicina alla temperatura corporea e la buona plasticità del prodotto, rendono il trattamento di epilazione con la cera brasiliana, molto confortevole e particolarmente adatta alle zone più delicate (viso, inguine o ascelle), anche se l’efficacia sui peli più corti e sottili non è paragonabile alla cera liposolubile, soprattutto se di qualità America.

Menzione a parte merita infine una nuova tipologia di cera brasiliana: la Crystal Wax. Si tratta di una qualità di cera completamente priva di colofonia o dei suoi derivati (come il Glyceril Rosinate), e quindi specifica per il trattamento delle pelli dei soggetti allergici a questo ingrediente, ormai diventato uno dei più comuni allergeni causa delle dermatiti da contatto.

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