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Ottimizzazione dei tempi tra un cliente e l’altro per aumentare l’efficienza del centro

Uno degli aspetti cruciali per la massimizzazione dell’efficienza del lavoro in cabina è la gestione ottimale del tempo tra un trattamento e l’altro.

Riuscire a velocizzare la preparazione e la pulizia della cabina, senza compromettere la qualità del servizio, è fondamentale per garantire un flusso di lavoro scorrevole e una migliore esperienza per il cliente. Ecco alcuni suggerimenti pratici per ottimizzare i tempi tra un appuntamento e l’altro, riducendo lo stress sia per l’operatore che per il cliente.

1. Crea una Routine Standard

Avere una routine ben definita per la pulizia e la preparazione della cabina può fare una grande differenza. Crea una checklist con tutte le operazioni da eseguire tra un cliente e l’altro, in modo da non dimenticare nulla e procedere in modo automatico.

2. Organizzazione degli Spazi

La disposizione degli strumenti e dei prodotti nella cabina è essenziale per risparmiare tempo. Organizza i materiali in modo che siano facilmente accessibili, con i prodotti di uso frequente sempre a portata di mano, evitando di doverli cercare all’ultimo momento in altre stanze.

3. Gestione del Tempo di Attesa del Cliente

Nel caso in cui ci sia un piccolo ritardo tra un trattamento e l’altro, è importante gestire in modo efficace l’attesa del cliente. Offri una bevanda, un piccolo snack o materiale di lettura per rendere più piacevole l’attesa. Una comunicazione trasparente è fondamentale: informare il cliente su eventuali ritardi e sui tempi di attesa previsti può ridurre l’ansia e migliorare la sua esperienza complessiva.

4. Collaborazione e Comunicazione con il Team

Un buon coordinamento con il resto del team è fondamentale per evitare sovrapposizioni o ritardi. Se lavori in un team, condividere la responsabilità della preparazione delle cabine o assegnare ruoli specifici a ciascun operatore può velocizzare il processo. Inoltre, una buona comunicazione tra il personale di reception e gli estetisti consente di adattare il flusso di lavoro in modo efficiente.

5. Uso delle Tecnologie di Supporto

L’uso di software per la gestione delle prenotazioni può aiutare a gestire meglio i tempi, dando una chiara visione di quando e come organizzare gli appuntamenti. Programmare le sessioni in modo da prevedere un intervallo di tempo sufficiente tra i clienti permette di avere il giusto margine per pulire e preparare la cabina senza fretta.

La valutazione dei rischi derivanti dall’uso del laser

L’epilazione laser è un trattamento che, sebbene ampiamente diffuso e generalmente sicuro, comporta rischi specifici che devono essere adeguatamente gestiti per garantire la sicurezza sia degli operatori che dei clienti.

Un elemento cruciale per il mantenimento di un ambiente di lavoro sicuro è la corretta valutazione dei rischi, come previsto dal Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro). La valutazione dei rischi è un processo sistematico volto a identificare e analizzare i potenziali pericoli presenti in un ambiente di lavoro, con l’obiettivo di ridurre al minimo la probabilità di incidenti e garantire la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori.

Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, il datore di lavoro ha l’obbligo di:

    • Effettuare una valutazione dei rischi specifici per ogni attività lavorativa, compresa l’epilazione laser.
    • Redigere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), in cui sono descritti i potenziali rischi e le misure preventive adottate.
    • Fornire dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati, come occhiali protettivi per il laser.
    • Garantire la formazione e l’informazione adeguata ai lavoratori sui rischi specifici legati all’uso del laser e sulle procedure di sicurezza.

Dopo aver identificato i rischi, è essenziale implementare misure preventive per mitigare i potenziali pericoli. Queste possono includere:

    • Formazione Continua: Assicurare che tutto il personale sia adeguatamente formato non solo sull’uso delle apparecchiature laser, ma anche sulle procedure di emergenza e sulla gestione dei rischi specifici.
    • Controllo e Manutenzione delle Apparecchiature: Le apparecchiature laser devono essere sottoposte a controlli regolari e manutenzione da parte di tecnici qualificati per garantire che funzionino correttamente e in sicurezza.
    • Delimitazione della Zona Laser: La zona in cui si eseguono i trattamenti laser deve essere chiaramente delimitata e segnalata, con accesso limitato al personale autorizzato e al paziente.
    • Uso di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale): Oltre agli occhiali protettivi, l’uso di guanti, maschere per il viso e abbigliamento adeguato può aiutare a proteggere gli operatori dai rischi associati al trattamento laser.

La valutazione dei rischi nell’esecuzione dei trattamenti di epilazione laser è un processo cruciale che richiede una pianificazione attenta e una conoscenza approfondita delle normative vigenti. Data la sua importanza abbiamo dedicato un intero modulo a questo argomento all’interno del nostro programma di formazione manageriale on demand Business Training: una libreria didattica con oltre 30 video sugli argomenti di marketing e di management più importanti per migliorare le capacità gestionali del tuo centro estetico.

Fattori che influenzano i risultati nell’Epilazione Laser

L’epilazione laser è una delle tecniche più efficaci per l’eliminazione permanente dei peli superflui. Tuttavia, il successo del trattamento dipende da diversi fattori chiave, che possono influenzare significativamente i risultati ottenuti. Tra questi, la qualità dell’apparecchio laser, le condizioni fisiche del soggetto trattato e la preparazione dell’operatore che esegue il trattamento rivestono un ruolo centrale. Analizziamo questi aspetti in dettaglio.

1. La Qualità dell’Apparecchio Laser

La tecnologia impiegata è uno dei pilastri su cui si basa l’efficacia dell’epilazione laser. Gli apparecchi laser di alta qualità sono progettati per emettere impulsi di luce a lunghezze d’onda specifiche, mirate ai pigmenti dei peli senza danneggiare la pelle circostante. La potenza, la precisione e la capacità di raffreddamento del dispositivo sono elementi cruciali. Inoltre, è fondamentale che l’apparecchio risponda a tutte le prescrizioni previste dal Decreto n. 206/2015 che regolamenta gli apparecchi utilizzabili nel settore dell’estetica professionale in Italia, purtroppo non sempre rispettate dalle macchine provenienti dai mercati esteri.

2. Le Caratteristiche Fisiche del Soggetto Trattato

Ogni individuo presenta caratteristiche fisiche uniche che possono influenzare l’efficacia dell’epilazione laser. Il colore della pelle e dei peli, ad esempio, è un fattore determinante, come anche i precedenti metodi di epilazione utilizzati e le caratteristiche specifiche della zona che si intende trattare. Un altro fattore da considerare è lo stato ormonale del paziente. Disturbi come l’irsutismo o squilibri ormonali possono aumentare la crescita dei peli e richiedere un numero maggiore di sedute per ottenere risultati soddisfacenti. Infine un ruolo di rilievo è assunto dalle cure farmacologiche che il paziente segue durante il percorso di epilazione, che possono supportare, inficiare o addirittura vietare il trattamento.

3. La Preparazione dell’Operatore

Infine, ma non per importanza, il ruolo dell’operatore è fondamentale per il successo dell’epilazione laser. Un professionista esperto non solo deve essere abile nel maneggiare l’apparecchio, ma anche nel riconoscere e valutare i fattori endogeni ed esogeni che possono influenzare il trattamento.

Fattori Endogeni

I fattori endogeni includono le caratteristiche intrinseche del paziente, come la genetica, la presenza di disturbi dermatologici e le condizioni ormonali. L’operatore deve saper identificare questi aspetti attraverso una valutazione preliminare, adattando il trattamento di conseguenza.

Fattori Esogeni

I fattori esogeni, invece, riguardano elementi esterni che possono interferire con il trattamento, come l’uso di farmaci fotosensibilizzanti o l’esposizione recente al sole. Un operatore competente dovrà informare il paziente su come prepararsi correttamente al trattamento, evitando comportamenti che potrebbero compromettere i risultati o aumentare il rischio di effetti collaterali.

In sintesi, per ottenere risultati ottimali nell’epilazione laser, è essenziale una combinazione di tecnologia avanzata, una valutazione accurata delle condizioni fisiche del paziente e la preparazione di un operatore esperto. Solo considerando attentamente tutti questi fattori, è possibile garantire un trattamento sicuro ed efficace, capace di soddisfare le aspettative del paziente. Nell’epilazione laser, come in ogni trattamento estetico, la professionalità e la conoscenza sono elementi chiave che non possono essere trascurati.

Allora iscriviti subito al MASTER DI SPECIALIZZAZIONE in EPILAZIONE LASER, il primo percorso di specializzazione sviluppato per aiutarti ad approfondire le tue competenze nel campo dell’epilazione laser, con l’obiettivo di poter sviluppare dei percorsi di trattamento personalizzati sulla base delle esigenze e delle caratteristiche di ogni cliente.

L’Importanza dell’Ascolto Attivo nella Comunicazione tra Estetista e Cliente

Spesso l’estetista trascura il fatto che la qualità del servizio non dipende solo dalle sue competenze tecniche, ma anche dalla sua capacità di comunicare efficacemente con i clienti.

Contrariamente a quanto ormai si possa pensare, comunicare con i clienti non significa soltanto pubblicare contenuti sui social: il momento cruciale di tale comunicazione avviene infatti durante il contatto diretto con il cliente, al telefono, in cabina o alla reception, e può essere reso più efficace attraverso la tecnica dell’ascolto attivo. Questo strumento non solo migliora l’esperienza del cliente, ma può anche costruire una relazione di fiducia duratura. Ma cosa significa realmente ascolto attivo e perché è così importante per la riuscita del processo di comunicazione?

L’ascolto attivo è un processo di ascolto intenzionale e focalizzato, in cui l’estetista non si limita a sentire le parole del cliente, ma cerca di comprenderne a pieno il messaggio, sia a livello verbale che non verbale, ciò che dice espressamente e ciò che intende in realtà.

Mettere in atto questo tipo di ascolto non è così intuitivo e implica diverse componenti chiave:

  1. Concentrazione Completa: Durante una conversazione, l’estetista deve dedicare tutta la propria attenzione al cliente, evitando distrazioni come il telefono o altre attività. Mantenere il contatto visivo e mostrare segni di ascolto, come annuire, è fondamentale.
  2. Rispecchiamento: Ripetere o parafrasare ciò che il cliente ha detto per confermare la comprensione. Ad esempio, se un cliente esprime preoccupazione per la sensibilità della pelle, l’estetista può rispondere: “Capisco, quindi ha una pelle particolarmente sensibile e desidera un trattamento delicato.”
  3. Empatia: Mostrare comprensione e rispetto per le emozioni e le esigenze del cliente. Frasi come “Capisco come si sente” o “Mi sembra una preoccupazione legittima” possono creare un ambiente accogliente e rassicurante.
  4. Domande Aperte: Utilizzare domande che richiedono risposte dettagliate piuttosto che semplici sì o no. Ad esempio: “Quali sono i suoi obiettivi principali con questo trattamento?” o “Cosa spera di ottenere con questa sessione?

L’ascolto attivo è una competenza essenziale per una professionista che punta all’eccellenza. Non solo migliora l’esperienza del cliente, ma contribuisce anche a costruire relazioni di fiducia e a personalizzare i trattamenti. Investire nel miglioramento delle proprie capacità di ascolto attivo può fare una grande differenza nella soddisfazione del cliente e nel successo professionale.

Ecco perché nel nostro corso di specializzazione in Consulenza Estetica dedichiamo ampio spazio alla tecnica dell’ascolto attivo, al fine di aiutare le professioniste dell’estetica a sviluppare la capacità di comunicare efficacemente con il cliente in tutte le fasi del suo percorso di bellezza.

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Intervista a Nennella Santelli

La nostra Silvia Coppola nel 2022 ha avuto la possibilità di intervistare Nennella Santelli, considerata la fondatrice del settore dell’estetica professionale in Italia. Attraverso le sue parole desideriamo mantenere vivo il ricordo di tutto ciò che è stato fatto in passato per affermare la figura dell’Estetista in Italia e trarre ispirazione su cosa c’è ancora da fare in futuro.

Lei è la persona che ha determinato la nascita della figura dell’estetista in Italia e per farlo ha combattuto diverse battaglie: ci vuole raccontare com’è cominciato tutto?

A dire la verità sono diventata estetista per caso. Ero in un negozio con la carrozzina in cui erano adagiati i miei due gemellini, Marco e Luisa Casiraghi. Una signora si mise a conversare con me e poi mi chiese se volevo fare da modella presso la scuola di estetica da lei diretta. Risposi di no, perché i miei bimbi erano ancora piccoli, ma lei mi diede comunque il suo numero di telefono. Qualche tempo dopo la richiamai per dirle di sì. Presso la scuola arrivava la rivista francese “Les Nouvelles Esthétiques” e così decisi di fare anche io l’abbonamento. Leggendo la rivista appresi del Congresso di Estetica a Cannes e decisi di andare.

Lì conobbi Umbert Pierantoni, il creatore della rivista e del Congresso di Estetica Francese. Gli proposi di creare una rubrica di notizie dall’Italia e lui ne fu entusiasta. Poi iniziai ad organizzare il “volo della bellezza” per far partecipare le estetiste italiane al Congresso di Parigi. Infine, dopo avere fatto la scuola per diventare giornalista, dissi a Pierantoni che volevo fare l’edizione italiana di Les Nouvelles Esthétiques e così iniziò la mia avventura: prima con la realizzazione del giornale e poi con l’organizzazione del “Congresso italiano di estetica applicata”.

Cosa ha mantenuto viva la sua determinazione per riuscire ad arrivare alla legge n.1 del 1990?

La mia determinazione è scaturita da un vero complesso di inferiorità nei confronti della Francia, poiché da noi l’estetista non era ancora una figura professionale riconosciuta, ma era definita “affine” al parrucchiere. Con il giornale prima, e con il congresso poi, finalmente venivano messi in luce il valore e tutte le possibili azioni facenti capo a questa importante professione.

Oltre ad avere lottato per il riconoscimento della figura dell’Estetista in Italia, lei si è trovata più volte a doverla difendere: ci vuole raccontare qualche episodio in particolare?

In un’occasione che ricordo bene è successo che sulla stampa nazionale pubblicassero un articolo dal titolo sensazionalistico “Muore dall’estetista”, quando in realtà il fatto era successo presso un centro medico, dove si praticava anche medicina estetica. Mi sono adoperata affinché la verità venisse fuori e sono stata invitata anche in televisione da Bruno Vespa, per chiarire l’accaduto e difendere la professione. Da quel momento in poi, mi sono spesa affinché la figura professionale dell’Estetista venisse conosciuta meglio dal grande pubblico, e grazie all’amicizia con il Dottor Carlo Alberto Bartoletti, sono riuscita a far parlare di estetica numerose volte in televisione, sia all’interno delle trasmissioni di Rosanna Lambertucci, che in una mia trasmissione televisiva diretta insieme al Dr. Bartoletti.

Qual è secondo lei il futuro della figura dell’Estetista nella società odierna?

Secondo me è necessario creare una figura professionale innovativa per rispondere meglio alle esigenze di una società sempre più longeva. L’Estetista infatti non più occuparsi solamente dell’involucro, l’epidermide, ma della bellezza e dell’equilibrio dell’intera struttura corporea, composta dalla colonna vertebrale, dalle fasce muscolari, dalle strategiche articolazioni. L’equilibrio del corpo porta ad una corretta postura e ad un perfetto aplomb del peso corporeo. L’interazione tra postura- cervello- organi sessuali- stati emotivi è strettissima. In epoca moderna, il nostro sistema posturale viene costretto a rivedere il suo compito, dato che passiamo la maggior parte del tempo seduti, chini su noi stessi. La respirazione, il cuore e la postura  

sono funzioni strettamente collegate tra di loro, che influenzano il nostro stato di salute. Ad ogni respiro che facciamo influenziamo la funzionalità del cuore.  Postura, velocità nel muoversi e nel camminare, sono tra i primi fattori in grado di influenzare la nostra possibilità di vivere a lungo. Molte persone non si rendono conto di possedere una macchina meravigliosa, il proprio corpo, che può essere gestito a pieno solo da chi lo conosce in profondità. Bisogna quindi formare degli specifici “educatori” del benessere e secondo me l’estetista è la figura professionale migliore per farlo, in grado di condurre per mano chi le si affida.

Che messaggio vuole dare alle ragazze che si accingono a diventare delle estetiste oggi?

Non devono fermarsi nella loro formazione, ma devono ampliare le loro conoscenze per riuscire a prendersi cura non solo dell’involucro pelle, ma di tutta l’architettura corporea. Io ho cercato di dare forma a questo concetto ideando la figura del “longevity trainer”, un operatore estetico adeguatamente formato sulle nuove esigenze di una società sempre più longeva, in grado di conoscere e gestire in pieno il benessere di una meravigliosa macchina: il corpo umano.

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